Rifugio Pietro Crosta

Rifugio Pietro Crosta all'Alpe Solcio (1751 m)

È situato nell'alta Val d'Ossola a 1751 m all'ingresso del Vallone di Solcio, sopra il comune di Varzo (VB).
Il rifugio è una bella costruzione in muratura a 3 piani dotato di 25 posti letto, acqua corrente calda e fredda, riscaldamento a legna, illuminazione elettrica.
È punto di partenza di numerose escursioni, tra cui il Monte Cistella ed il Pizzo Diei, nonché punto di tappa della Traversata Devero-Solcio.


Gestori: Enrico e di Marina tel. 340 8259 234
Aperto tutto l'anno

Itinerari di accesso

a) S. Domenico (1410 m): ore 2,30 per facile e stupenda traversata. Percorse poche decine di metri verso valle dal parcheggio di S. Domenico, si trova a sinistra l'inizio del percorso in corrispondenza della targa del “Sentiero Serafino Coscia”. Il sentiero venne segnato nel 1972 dal CAI Gallarate in ricordo di Serafino Coscia, scomparso nel 1969, e che fu per 42 anni Segretario della Sezione. Seguendo le segnalazioni, si percorre un fitto bosco prima di incontrare la nuova strada forestale che ha coperto in molti tratti il vecchio sentiero. La strada conduce direttamente sino al Rifugio.
b) Da Coggia, frazione di Varzo (800 m): ore 2,30. Da Coggia, si procede sino al termine della strada in terra battuta a Bialugno (1200 m) da dove si riprende il vecchio sentiero che sale in un bosco ceduo. Passando per alcuni alpeggi si giunge alla Ca' Bianca da dove si procede per fitto bosco di conifere prima di sbucare nella conca prativa dell'Alpe Solcio (1680 m). Attraversato il Rio S. Giovanni in breve si giunge al Rifugio.

Note storiche

Nel 1947 si prospetta la possibilità per la Sezione di avere un altro rifugio, all'Alpe Solcio sopra Varzo dove esisteva il Rifugio Domus Nostra di proprietà di alcuni ex-allievi del Collegio Rosmini di Stresa. La proposta di acquisto venne formulata da Pietro Crosta, primo presidente della Sezione e allo stesso tempo ex-allievo rosminiano promotore della casa “Domus Nostra”. La sezione decise l'acquisto attraverso la fondazione di una cooperativa per azioni tra i soci: malgrado un costo per azione di £ 5.000, la quota raggiunta non fu sufficiente a raggiungere le richieste e le spese necessarie per l'arredamento del rifugio. Il debito venne comunque coperto nel giro di pochi anni. Nell'agosto del 1948 venne effettuata l'inaugurazione del nuovo rifugio che mantenne la denominazione "Domus Nostra" sino al 1957 quando venne intitolato a Pietro Crosta. Il rifugio venne per molti anni custodito saltuariamente da soci volenterosi che ne curarono anche la manutenzione. Nel 1970 venne affidato al Sig. Gilberto Fox, di Varzo, che lo tenne senza interruzione sino al 1992. Nel corso degli anni la costruzione venne notevolmente migliorata: in particolare sono stati ricostruiti in ampliamento i nuovi servizi igienici, è stata interamente rifatta l'adiacente legnaia - lesa da un enorme valanga caduta nel vallone di Solcio nell'inverno 1974 - e provvista recentemente di un nuovo impianto di fognatura esterno. Oltre ad importanti sistemazioni interne (cucina, vano bar, camere). Dopo un anno di chiusura (1993), il rifugio venne preso in gestione da Laura Bonoli per i due anni successivi.

Qui trovi il filmato originale dell'inaugurazione.


Bibliografia

R. Armelloni, Alpi Lepontine, CAI, TCI, 1986.
G. Francese, Escursioni in Val Divedro Proloco S. Domenico, 1991.



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